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Terme di Boario

Boario Terme

Darfo Boario Terme, punto di incontro delle strade provenienti da Brescia e Bergamo, è il comune più popoloso (m. 218 ab. 13.278) della Valcamonica, formato da alcuni nuclei urbani posti sui due lati del fiume Oglio.

L’importanza di Darfo Boario Terme è legata alla presenza delle fonti di acqua minerale ma soprattutto degli stabilimenti termali, portati alla ribalta da Alessandro Manzoni nel 1845.

Le fonti minerali delle terme di Boario, documentate già nel 1496, divennero famose verso la metà dell’Ottocento quando vi soggiornò Alessandro Manzoni, dando così il via, tra la fine del sec. XIX e l’inizio del XX, alla crescita del sistema turistico-alberghiero, strutturato intorno al parco delle Fonti (o Parco Termale). Le acque termali del parco sono acque solfato-calciche aclorurate che sgorgano da quattro sorgenti: Antica Fonte, Fausta, Igea e Silia.

Da Boario, superata l’area termale, una strada porta in breve al parco di Luine, dove si trovano più di 230 superfici istoriate con incisioni rupestri del periodo proto-camuno (prima del 6000 a.C., con figure di animali colti al momento dell’uccisione), dell’età del Bronzo (2500-1200 a.C. con disegni di armi) e dell’età del Ferro, con immagini di armati, lotte e duelli. Molto interessante, soprattutto per i più piccoli è la visita all’Arkeopark.

Montecchio

Poco più a nord c’è la frazione Montecchio (m 222), antica sede di podesteria, ove sorge la chiesetta dell’Oratorio, rivestita all’interno di pregevoli affreschi del sec. XV; sulla parete destra vi è la rappresentazione di una Crocifissione della fine del ‘400, mentre sulla volta la Madonna dell’Umiltà e il Pantocrator della metà del ‘400 presentano ancora forme tardo-gotiche di derivazione cortese. Altri affreschi sulla parete sinistra risalgono al ‘300. Procedendo da Montecchio, piccola frazione di Darfo, sulla sinistra si trova un antico e suggestivo ponte sull’Oglio, gettato nel 1684, che conduce a Boario Terme (m 221).

Darfo

Sulla riva orientale del fiume, di fronte allo sbocco della laterale val di Scalve, si trova Darfo (m 218), località interessante anche dal punto di vista storico, artistico e culturale. La parrocchiale, costruita a cavallo tra il ‘500 e il ‘600, ha un bel campanile della seconda metà del ‘600 e custodisce all’interno, lungo le sue tre navate, affreschi e dipinti di Giuseppe Teosa, Pietro Scalvini, Grazio Cossali, Antonio Guadagnini, nonché una Deposizione di scuola palmesca. Nell’abitato invece vi sono alcuni interessanti edifici storici: la casa parrocchiale con portico, la seicentesca casa Fiorini e il palazzo Cemmi. La zona è nota anche per un’ampia presenza di stabilimenti siderurgici. Eredi delle antiche fucine, comunque ancora presenti sul territorio e visitabili.