La posizione strategica rispetto al transito dei commerci ha permesso a Darfo di crescere rapidamente negli anni, fin dall’anno Mille quando fu eletto corte regia dall’imperatore Enrico III e nel sec.XII, quando contava già seimila abitanti. Il primo patrocinatore delle acque termali di Boario Terme fu lo scrittore Alessandro Manzoni, che ne fece uso quotidiano dal 1845.
Il monumento più importante di Darfo Boario Terme si trova nella frazione di Montecchio: la Chiesetta dell’Oratorio (o dei morti) si trova dirimpetto all’abside (con monofora tre-quattrocentesca) della parrocchiale di Santa Maria Assunta. La chiesetta dell’Oratorio era originariamente il portico d’ingresso al cimitero, nel quale furono sepolte le vittime dell’alluvione (1471) che distrusse l’abitato. In seguito furono innalzate le pareti e ricoperte di affreschi della scuola di Pietro da Cemmo. Al centro della volta vi è Cristo circondato da Apostoli, Evangelisti, Dottori della Chiesa, Martiri, Diaconi, Confessori, Fondatori di Ordini e Patriarchi. Verso l’ingresso una Madonna della Misericordia che protegge sotto il suo manto gli oranti. Sulla controfacciata e sull’arco sinistro si svolge il Giudizio Universale. Sulla parete di fondo una Madonna in trono e alcuni Santi. La chiesa è di solito aperta al pubblico.
Poco distante dalla parrocchiale è l’ardita campata del cosiddetto Ponte Romano, la cui struttura attuale, in granito e pietra simona, è stata disegnata da Francesco Cifrondi (1686). La frazione di Erbanno, il cui centro storico conserva integro l’aspetto antico, è segnalata sulla strada dal campanile romanico con bifore della Chiesetta di San Martino, ridotta a recinto cimiteriale, cui si accede da un portale d’ingresso in pietra simona datato 1465.
Nella cappella affreschi del periodo antecedente al Da Cemmo. Salendo nell’abitato s’incontra il quattrocentesco Palazzo Federici, con due finestre tribolate all’ultimo piano. Più in alto, verso nord, è la chiesa di Santa Maria del Restello, degli inizi del sec.XVI, dov’è ammirabile una serie di affreschi eseguiti tra il 1530 e il 1540 da Callisto Piazza. Nel presbiterio sul fondo l’Assunzione, a destra San Giorgio e la principessa e a sinistra la Decollazione di San Giovanni Battista.
Percorrendo la strada per Angolo Terme, subito prima della frazione di Gorzone, si può deviare a sinistra per il Parco di Luine, collina dove sono state rinvenute incisioni rupestri preistoriche (ingresso gratuito, chiuso il lunedì). Sul muro esterno della parrocchiale di Gorzone è il sarcofago di Uson Federici (1336). Poco distante dalla frazione, in posizione arroccata su un’altura, il Castello Federici, edificato intorno al 1160, ebbe a lungo importanza strategica. Torri e mura sono oggi scomparsi e resta l’imponenza di un’elegante dimora.
La vocazione termale di Angolo Terme risale all’inizio del Novecento e si è concretizzata turisticamente negli anni Cinquanta. La parrocchiale di San Lorenzo è ricca di sculture lignee settecentesche, tra le quali notevoli i battenti del portale, di scuola del Fantoni: quindici battenti raccontano Episodi della vita di Cristo.
In posizione panoramica rispetto al paese e alla valle si trova il Santuario di San Silvestro, edificato tra i secolo XVI e XVIII, con un elegante loggiato. Tornando verso Darfo, deviando a sinistra per la frazione Mazzunno, accanto alla parrocchiale, troviamo la piccola chiesetta di San Rocco, che custodisce affreschi quattro/cinquecenteschi di scuola di Pietro da Cemmo. Per la visita rivolgersi al parroco (telefono: 0364/548062 – 0364/548062) o alle suore del vicino istituto.
Da Darfo, in direzione Brescia, incontriamo Gianico. Sul monte sovrastante, con ampia vista sulla valle, c’è il Santuario della Madonnina del Monte (o della Natività) edificato nel sec.XVIII sulla chiesetta eretta nel 1536 per invocare protezione contro le frequenti inondazioni. La pala della Natività di Maria sull’altar maggiore è di Palma il Giovane.
Ad Artogne merita una sosta la Chiesa quattro/cinquecentesca di Santa Maria Elisabetta, sull’antica via Valeriana. La volta del presbiterio ha recentemente restituito affreschi che dormivano sotto le imbiancature dai tempi della peste: si tratta di una Lotta dell’arcangelo Michele contro le forze del male, datata 1568. Nella navata sono visibili altri affreschi cinquecenteschi. Degne di attenzione le tele della Via Crucis, attribuibile a Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto, autore di un’altra tela che è ora conservata nalla parrocchiale. La chiesetta campestre di Sant’Andrea (sec.XV) presenta esternamente alcuni affreschi datati dal sec.XVI al sec.XVII. All’interno affreschi votivi quattrocenteschi.
Pian Camuno vanta una costruzione quattrocentesca d’impianto assai originale: Santa Maria della Rotonda ha infatti, di fronte al presbiterio, un loggiato, sostenuto da una colonna in pietra simona, dal quale, dietro una griglia di legno, le suore assistevano alle funzioni. Gli affreschi dei sec.XV-XVI sono di scuola del Da Cemmo. Poco distante, la chiesetta di Santa Giulia (sec.XV) conserva dell’originale edificio romanico un’absidiola e il tozzo campanile. Verso il centro del paese troviamo la Torre medievale, di pianta quadrata con tetto a due spioventi, all’angolo di un ampio edificio.